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TASSAZIONE DEL PDR 2018: UN PASTICCIO AZIENDALE

TASSAZIONE DEL PDR 2018: UN PASTICCIO AZIENDALE Featured

In data 20/01/2020, la RAI ha convocato le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL per fare una comunicazione sul PdR. In seguito all’accordo del 13 dicembre 2018 la RAI ha pagato il PdR riferito all’anno 2018 ad ottobre 2019 e, in qualità di sostituto d'imposta, ha applicato ai lavoratori la tassazione agevolata al 10%. Successivamente, sulla base di un parere dell’Agenzia delle Entrate del 31/10/2019 (interpello n° 456) la detassazione sarebbe divenuta plausibile soltanto per i periodi successivi agli accordi di produttività, e quindi, la RAI ha comunicato alle OO.SS. di aver applicato in modo difforme la normativa. Per questa ragione, al fine di recuperare l'errore desumibile dall’interpello, la Rai si appresterà a praticare un conguaglio a gennaio 2020, così da poter chiudere la Certificazione Unica delle imposte entro febbraio 2020. Si tratta, in sostanza, di una operazione contabile attraverso la quale RAI anticiperà integralmente le supposte somme non versate all’Agenzia delle Entrate, per poi recuperarle su ogni singolo lavoratore mediante delle trattenute in busta paga frazionate in un certo numero di mensilità. L’entità dell'importo varierà da lavoratore a lavoratore, in base all’entità del premio ricevuto, e alle aliquote fiscali applicate al lavoratore medesimo: resta il fatto che, inspiegabilmente, la RAI ha deciso di iniziare il prelievo in busta paga proprio a partire dal corrente mese di gennaio. Le OO.SS, nel manifestare tutto il loro sconcerto e la propria irritazione per come la RAI ha gestito la partita fiscale legata al pagamento del premio di risultato, hanno invitato l’Azienda a congelare ogni prelievo dalle buste paga dei lavoratori, in attesa di un più complessivo pronunciamento degli Organismi competenti su questa delicata materia. Nonostante la posizione sindacale sia stata quella di invitare la RAI alla prudenza e ad un approfondimento del caso, la RAI ha confermato di voler agire in questo modo, e di aver già approntato i cedolini di pagamento con il prelievo della prima rata per il 27 gennaio. A seguire, verrà operata una rateizzazione, che – avendo a riferimento somme non superiori a circa € 30,00 mensili – andrà comunque non oltre le 12 rate. Per questa ragione, vista l’inspiegabile inamovibilità dell'Azienda, le OO.SS. ribadiscono quanto segue: 1. Le OO.SS. metteranno in campo ogni strumento idoneo a verificare la percorribilità di quanto deciso dalla RAI. 2. È onere dell’Azienda la valutazione delle modalità di liquidazione dell’importo e l’adozione della relativa imposizione fiscale corretta ed applicabile. Eventuali interpretazioni, anche successive, che incidano sulle modalità di tassazione, non è giusto che ricadano -a distanza di tempo- sul lavoratore, il quale non ha alcuna responsabilità e non ha partecipato in alcun modo alla sua fase valutativa. Questo anche in ordine agli effetti che ogni variazione potrebbe comportare fiscalmente per il lavoratore medesimo. 3. Non risulta pervenuta da parte dell’Agenzia delle Entrate alcuna comunicazione specifica a Rai in merito: appare francamente irragionevole che la RAI si muova unilateralmente sulla base di un parere generico. 4. L’art. 7 dell’accordo parla di premio di risultato e della relativa modalità di tassazione (“Il premio di risultato, al verificarsi delle condizioni e dei requisiti normativi, sarà assoggettato al trattamento fiscale agevolato, nei limiti ed alle condizioni previste dalla normativa vigente.”). Sulla base di questo testo, appare evidente che l'applicazione delle aliquote fiscali è stata una decisione dell'Azienda, nella sua qualità di sostituto d'imposta. 5. Nel caso in cui la Rai si ostinasse ad adottare tale recupero fiscale le OO.SS. chiederanno un incontro urgente a Rai ed UNINDUSTRIA sul tema della credibilità e affidabilità delle relazioni industriali. Per tutte queste ragioni, risulta ancora più inspiegabile la decisione della RAI di agire unilateralmente, senza peraltro aver completato tutti gli approfondimenti che, una situazione delicata e complicata come questa, richiederebbe. Chiediamo quindi alla RAI di astenersi dal porre in essere questo prelievo, e di convocare tutte le OO.SS. in sede di UNINDUSTRIA. Roma 22.01.2020 Le Segreterie Nazionali SLC CGIL, FISTEL- CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL

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