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Accordo governo-sindacati,"kit sicurezza fabbriche"

Accordo governo-sindacati,"kit sicurezza fabbriche" Featured

ANSA-FOCUS/ Accordo governo-sindacati,"kit sicurezza fabbriche"
Stop aziende perché si adeguino. Conte non vuole chiusura totale
13 Marzo , 20:38
(di Michele Esposito) (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Chi non può adeguarsi subito all'emergenza coronavirus chiuderà per qualche giorno, gli altri no. E' in sostanza questo l'accordo sulle fabbriche a cui giungono a fine giornata il premier Giuseppe Conte, il governo, i sindacati e gli industriali. Una videoconferenza in due tranche sigilla la tregua dopo le tensioni emerse nelle scorse ore e Conte può cosi passare allo step successivo per arginare l'emergenza italiana: quella sanitaria e quella economica, cuore dei due prossimi provvedimenti che il governo si prepara a varare. Ai lavoratori degli stabilimenti di tutta Italia sarà fornito già nelle prossime ore un kit per la sicurezza: dalla mascherine ai guanti, tutto gratuitamente. E' questo uno dei passaggi chiave del video incontro, in mattinata, tra Conte, i ministri Gualtieri, Catalfo, Patuanelli, D'Incà, il sottosegretario Fraccaro e i vertici di Cgil, Cisl e Uil nonché di Confindustria, Confapi e Confartigianato. Una riunione svoltasi "in un clima molto costruttivo" dove è emersa la "collaborazione" delle parti sociali "per una soluzione condivisa", spiega una nota di Palazzo Chigi a metà giornata. E l'accordo prenderà forma nella redazione di un protocollo di sicurezza ad hoc - al quale una nuova conference call in tarda serata dovrebbe dare il via libera - per i lavoratori negli stabilimenti di ogni tipo. Stabilimenti sui quali Conte non cambia strategia: l'attività produttiva delle filiere italiane non può essere interrotta in un contesto economico già difficilissimo. Nessuna nuova misura restrittiva sulle fabbriche, insomma, ma l'assicurazione che "noi tutti abbiamo il vincolo morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza", spiega il capo del governo alle parti sociali esaltando il ruolo di chi - dai medici ai vigili del fuoco - in piena emergenza continua a recarsi nel proprio posto di lavoro: "In questo momento sono le colonne portanti su cui si regge l'intero Paese". I protocolli di sicurezza, è la richiesta del governo agli industriali, devono essere rigidissimi. E chi non è pronto potrà stoppare la propria attività per avere il tempo di adeguarsi. Nel frattempo, le aziende potranno approfittarne per "sanificare" le aree e "sarà consentito l'uso degli ammortizzatori sociali". Tutto il necessario, insomma, perché gli stabilimenti restino aperti. Anche perché il governo deve già fronteggiare chi, da Fincantieri alla Ducati, ha deciso in autonomia già di sospendere tutte le attività. "Dobbiamo dare sicurezza a chi lavora "distinguendo l'essenziale (ad esempio sanità, filiera alimentare, servizi pubblici) da ciò che é rinviabile", spiega Maurizio Landini della Cgil mentre Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo confermano che il tema della sicurezza è stato condiviso da tutti nel corso della riunione. Ma non tutti abbassano il tiro. Il governatore Attilio Fontana chiede ancora di stoppare produzioni non indispensabili, Giorgia Meloni sostiene lo stop ai cantieri non sicuri. Il pressing per ulteriori chiusure, insomma, resta. Così come non si fermano, al Nord soprattutto gli scioperi. Ma l'obiettivo del governo è che, con la consegna dei kit di sicurezza e la redazione delle linee guida, la produzione possa, almeno parzialmente, riprendere. (ANSA).

ESP

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