8 giugno 2018 – via Fornovo 8, Roma – 3° incontro CIGS Presente il Dott. De Vito, sottosegretario di Di Maio (Lavoro + Sviluppo economico) De Camillis (Ministero) effettua le presentazioni e dà la parola a TIM. Meloni (TIM) riassume gli ultimi mesi, con l’apertura della CIGS il 17 maggio, il piano strategico TIM e i problemi strutturali con 4500 eccedenze. La CIGS di 12 mesi resta la prospettiva più coerente ma abbiamo aperto a un accordo, senza oltrepassare l’11 giugno. Solari (SLC) ricorda il recente passato di TIM, con massiccio utilizzo di ammortizzatori sociali, ma senza assunzioni. Abbiamo chiesto ai gruppi parlamentari, e al Ministro del MISE, di esaminare la situazione Telecom. Dubbi sull’efficacia di DigiTIM e nostri fondati timori sul punto d’arrivo del piano industriale. Resta il problema rete TIM e Open Fiber. TIM assegna lavoro ai call center esterni a prezzi inferiori a quelli stabiliti dal Ministero. Chiediamo il completo assorbimento degli esuberi anche con il 3° anno di ammortizzatori e il ripristino delle corrette relazioni sindacali. Sottoporremo l’accordo ai lavoratori (nostri “azionisti”) anche se supereremo l’11 giugno. Chiedevamo 6 mesi di solidarietà, e non 12. Il piano industriale dovrà essere rivisitato. Ugliarolo (UILCom) ricorda il ribaltone della governance TIM, il cambio delle scelte sulla rete e l’inserimento di CdP nell’azionariato, fattori inadatti a una trattativa. Oggi non vogliamo esuberi e possibilmente la solidarietà anziché la CIGS. Lo scorporo della rete dovrà dare garanzie a chi resta in Telecom. Problema sociale nella gestione degli appalti, di origine francese e che mettono in discussione l’indotto di 50 mila persone. Apriamo un ragionamento sul tema e cancelliamo il regolamento aziendale, negoziando un nuovo integrativo. Vitale (FISTel). Telecom ha dato ricchezza al paese ed era protagonista mondiale, oggi è trainante. Il continuo ribasso sugli appalti hanno minato la sicurezza sul lavoro. Telecom artefice delle delocalizzazioni, abbiamo effettuato correttivi firmando accordi non attuati, generando precarietà. Oggi l’economia globale rende pericolosi i fondi. Lo scorporo della rete ci vede d’accordo con AGCOM se la restante parte di Telecom viene tutelata. La democrazia partecipativa per noi è un valore e le segreterie unitarie nazionali hanno studiato un’intesa da sottoscrivere entro lunedì. Affrontiamo subito i punti non chiari, a valle di accordi con un Ministro (Calenda) che non c’è più. Conti (UGL). Tempi ristretti e vertenza da chiudere subito, ricordando tutti i problemi da risolvere in TIM. Nei call center, le chiamate finiscono fuori Italia. Chiudiamo questa vertenza e apriamo un tavolo permanente sulla digitalizzazione, perché Telecom traina l’economia di questo paese. Saccarola (SNATER). Sono qui come RSU, l’azienda non ci ha convocati e non ci ritiene degni di partecipare a questi incontri. Fin da subito disponibili all’articolo 4 della legge Fornero. Contrari alla CIGS e preoccupati per l’azienda dei servizi. (COBAS). Vogliamo l’articolo 4 e la temporanea riduzione di lavoro a carico aziendale. De Maria (CISAL). Dal 2010 l’azienda non si è riorganizzata e oggi DigiTIM non deve essere finanziata dai lavoratori. AGCOM è favorevole allo scorporo della rete, che porterà disoccupazione, quindi noi valuteremo solo strumenti come l’isopensione e non la solidarietà o la CIGS. De Vito (MISE). Siamo sensibili ai vostri problemi, subentriamo oggi al Ministero e non accogliamo una richiesta d’incontro con il Ministro nel merito di questa procedura, per non intralciarla. Dopo la conclusione, saremo pronti a un confronto. Siamo un gruppo che si regge sulla Democrazia partecipata, come anche il Contratto di Governo, ma va declinata nel contesto. Sembrano presenti i presupposti per giungere a un accordo, comprendiamo le esigenze sindacali ma anche quelle aziendali, quindi confido sulla soddisfazione di entrambi le esigenze. De Camillis (Ministero). 1) Ok la solidarietà, non la CIGS e la durata di 12 mesi. 2) Il perimetro aziendale dovrà essere riesaminato. 3) Sugli esuberi, l’unica via è l’articolo 4 della Fornero e non vedo alternative. Necessario risolvere il problema appalti, le relazioni industriali e l’integrativo aziendale, tutto da regolare fuori da questo accordo. La consultazione dei lavoratori potrà avvenire ma da questa sede dovrà uscire un accordo valido tecnicamente e giuridicamente. Meloni (TIM). Chiediamo una verifica preliminare dell’accordo, per poi proseguire sul merito. [pausa ore 12:48]
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