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Al centro della trattativa è la gestione di 4.500 esuberi. I sindacati chiedono di trasformare la cassa integrazione in contratti di solidarietà

 

MILANO - Si è concluso con una nuova fumata nera l'incontro nella sede del ministero del Lavoro sulla cassa integrazione da TelecomIitalia per gestire 4.500 esuberi. Il confronto, partito nello scorso incontro del 24 maggio, riprenderà l'8 giugno. Oggi i sindacati di categoria (slc cgil, fistel cisl e uilcom uil), secondo quanto si apprende, hanno chiesto in base all'art. 24 del decreto legislativo 148 del 2015 di trasformare la cigs in contratti di solidarietà.

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L'azienda, riferiscono fonti sindacali, si è riservata di dare una risposta in sede ministeriale l'8 giugno, data proposta dal direttore generale del ministero del lavoro per riprendere il confronto. Durante l'incontro di oggi la Fistel cisl ha bollato la cigs come "inaccettabile" e ha invitato l'azienda a proseguire con gli stessi strumenti utilizzati nei precedenti accordi per far fronte agli esuberi, ovvero contratti di solidarietà e art.4 della Legge Fornero (cioè prepensionamenti). Inoltre il sindacato "ha chiesto garanzie sul perimetro industriale occupazionale, sugli investimenti necessari a sostenere la digitalizzazione, formazione, internalizzazioni e riqualificazione del personale al fine di assorbire gli esuberi". Inoltre occorre  "assumere impegni ad aprire il tavolo della contrattazione di secondo livello".

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Da parte di Telecom italia ci sono state "delle aperture per quanto riguarda la possibilità di utilizzare i contratti di solidarietà e riguardo alla discussione sulla contrattazione di secondo livello", afferma Marco Del Cimmuto, segretario nazionale della Slc Cgil al termine dell'incontro. Aperture che al momento "non sono sufficienti". Per il sindacato occorre pensare "non solo alla gestione degli esuberi, ma anche al futuro produttivo e occupazionale del gruppo e dell'indotto in un quadro di relazioni industriali riportate all'ordinarietà".

In particolare Del Cimmuto ricorda i punti già caldeggiati in passato: gestire in maniera non traumatica le eccedenze, garantire la tenuta del perimetro e dell'occupazione, risolvere il problema dei fornitori che hanno subito tagli da parte di Telecom e tornare alla contrattazione di secondo livello, disdettata unilateralmente dall'azienda. Infine occorre, ribadisce Del Cimmuto "coinvolgere pienamente il Mise" nella gestione della vicenda cigs. I prossimi due incontri si terranno l'8 e l'11 giugno. La procedura di cigs avviata da Telecom con una lettera datata 16 maggio deve concludersi entro 25 giorni. "L'esigenza di stare nei tempi - afferma Del Cimmuto - vale per tutti, ma prima dei tempi per noi viene il merito. E per noi il rapporto con le persone non è cosa secondaria".

 

Articolo a cura di Repubblica.it

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