Cisl, Ganga lascia l'isola e vola a Roma
A proposito di
"Adesso basta, aiutiamo tutte le donne". Intervista ad Annamaria Furlan, "Avvenire" 25 novembre 2017
25 novembre 2017. "Il cambiamento passa anche attraverso il linguaggio. Credo sia una questione di tempo, più avremo donne che svolgono ruoli un tempo ritenuti maschili, più anche il linguaggio si adeguerà. È importante, perché questo sforza i cervelli di tutti, anche attraverso una battuta di spirito, a condividere un mondo in cui uomini e donne paritariamente svolgano i diversi ruoli. (...) Le denunce uscite da donne famose hanno scosso l’albero: se note attrici hanno raccontato che è successo pure a loro ed hanno reso pubblica parte della loro vicenda, forse da oggi molte donne meno famose, piegate da violenze inconfessate, troveranno il coraggio di dire: adesso basta"
Elezioni RSU Tiscali
Incontro con il Governo su legge di stabilità e pensioni
Roma, 18 novembre 2017 Prot. SG 58/U
OGGETTO: Incontro con il Governo su legge di stabilità e pensioni
Carissimi/e, il nostro Paese si sta lasciando alle spalle una dura crisi, ma permangono molte emergenze sociali e nel mondo del lavoro.
Tutto il sindacato ha chiesto che la legge di bilancio per il 2018 fosse incentrata nel sostegno al lavoro, con una priorità alla occupazione giovanile e a proseguire le correzioni indispensabili alla iniqua legge Fornero sulle pensioni e le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti.
Dopo numerosi incontri con il Governo negli ultimi 2 mesi possiamo contare su alcuni risultati concreti. La Cisl ha scelto di contrattare e di ottenere nuovi risultati da subito, con responsabilità. Potevamo stare fermi e aspettare fra 6 mesi il nuovo governo, rinviando tutto e senza cambiare da subito condizioni concrete per giovani, cassintegrati, lavoratori pubblici e lavoratori prossimi alla pensione.
Sulle pensioni fino allo scorso anno la legge Fornero sembrava immodificabile. Un anno fa abbiamo firmato unitariamente un protocollo con il governo per avviare una prima fase di modifiche.
Oggi compiamo un secondo passo in avanti, concreto, partendo dal concetto che non tutti i lavori sono uguali e che i lavori più gravosi vanno sottratti alle regole della Fornero.
L’adeguamento della età della pensione di vecchiaia alla aspettativa di vita non viene stabilito oggi ma stava nelle regole precedenti. Un semplice rinvio avrebbe significato solo prendere tempo senza nessun vantaggio certo per i lavoratori. Sulla aspettativa di vita, con questo accordo, si rivedono i meccanismi di calcolo futuri.
La Cisl, con l’adesione all’intesa col governo, sceglie di essere 100% un sindacato che contratta, che preferisce battersi per risultati immediati, seppur parziali.
Risultati che non ci impediscono con il prossimo governo di continuare a contrattare ulteriori modifiche. La Cisl si è impegnata in queste settimane perché il lavoro e i giovani fossero più tutelati e sostenuti con nuove opportunità e perché si migliorassero le regole di pensionamento previste dalla legge Fornero.
Senza trionfalismo, ma senza pensare che questi risultati siano piovuti dal cielo o regalati, la Cisl valuta in modo positivo i principali contenuti in tema di lavoro e sociale previsti nella legge di bilancio in via di approvazione. Sapendo che su temi come la lotta alla povertà e il diritto alla non autosufficienza dobbiamo ottenere di più in un immediato futuro.
Vi alleghiamo una scheda sintetica dei punti principali della proposta del Governo, con il quale è previsto un ulteriore incontro martedì prossimo, su cui vi terremo aggiornati.
Un caro saluto Annamaria Furlan
LA PROPOSTA DEL GOVERNO 18 NOVEMBRE 2017
LA PROPOSTA DEL GOVERNO 18 NOVEMBRE 2017 LA CISL CONTINUA IL SUO PERCORSO PER COSTRUIRE EQUITA’, GIUSTIZIA, TUTELE
cosa c’è di positivo
• Lavoro gravoso - Chi fa un lavoro gravoso non subirà l’aumento di 5 mesi nel 2019 dei requisiti per la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata, né per la pensione dei lavoratori precoci con 41 anni.
- Le categorie di lavoro gravoso sono state aumentate a 15 (le 11 dell’Ape sociale più operai e braccianti agricoli, marittimi, addetti alla pesca, siderurgici di seconda fusione).
- Il lavoro gravoso deve essere stato svolto per almeno 7 anni negli ultimi 10 e sono necessari 30 anni di contributi versati.
Proroga dell’Ape sociale Semplificazione dei criteri di accesso all’Ape sociale con l’impegno di prorogare la misura anche per il 2019 e l’obiettivo di ampliarla e renderla strutturale.
Per i nuovi assunti nel pubblico Impiego
- Parificazione ai dipendenti privati alla più favorevole tassazione per le prestazioni della previdenza complementare.
- Introduzione del silenzio assenso per l’adesione ai fondi pensione.
Risorse per la previdenza
- Nuove risorse vengono destinate alla previdenza nel 2018.
- C’è l’impegno per l’istituzione di un Fondo destinato a consolidare l’Ape social con le risorse risparmiate negli anni precedenti e con risorse proprie.
Rivalutazione delle pensioni Viene confermato l’impegno dal 2019 di rivalutare le pensioni per “scaglioni d’importo” in base alla legge 388/00.
Nuovo modo di calcolare l’aspettativa di vita Dal 2021 il calcolo della variazione dell’aspettativa di vita sarà più equo perché si baserà sulla media del biennio precedente inglobando anche le variazioni al ribasso.
Fondo di integrazione salariale (Fis) C’è l’impegno per il potenziamento dell’accesso alle prestazioni del Fondo di integrazione salariale per i lavoratori delle piccole imprese.
Commissioni Miste C’è l’impegno per l’Istituzione di due Commissioni miste una per valutare la gravosità dei lavori in relazione all’aspettativa di vita, e ampliarne con lo studio la platea, l’altra per approfondire la composizione della spesa previdenziale del nostro Paese in comparazione con gli altri Paesi con la distinzione tra previdenza e assistenza.
SCIOPERO TIM: IL NOSTRO ORGOGLIO DI LAVORATRICI E LAVORATORI !
il Presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau |
La data di ieri 13 dicembre 2016 entra di diritto tra le date storiche della lotta contro l'arroganza dei "nuovi padroni".
I lavoratori hanno scioperato e manifestato in tutta l'Italia,con punte altissime di partecipazione, col fine principale di garantirsi Futuro e Dignità, lottando contro l'ennesima proprietà che si affaccia in Telecom Italia con l'intento speculativo di fare ricavi a spese delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
In Sardegna la partecipazione allo sciopero è stata dell' 82.7% circa (TIM+TIIT), sicuramente buona ma sicuramente migliorabile, ed ha raggiunto anche gli obiettivi politici prefissati ottenendo l'intervento del Presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau, a cui le Rsu presenti hanno illustrato i motivi della vertenza e le possibili ricadute sulla Sardegna, e la disponibilità ad un incontro in Consiglio Regionale assieme alla Conferenza dei capigruppo della politica sarda che le Rsu e le Segreterie di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil formalizzeranno presto.
Al Presidente Ganau è stato consegnato il dossier Tim redatto dalle Rsu Sardegna e dalle Segreterie di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.
Dopo aver analizzato il voto nazionale si potrebbe aprire ora quella trattativa, questa volta da pari a pari, che l'azienda tramite i media dice di voler attivare. Presto vi aggiorneremo con gli approfondimenti nazionali.
GRAZIE A CHI CON SACRIFICIO E COSCIENZA NON HA SOTTOVALUTATO LA PORTATA DELLA VERTENZA ED HA OFFERTO IL PROPRIO IMPORTANTE CONTRIBUTO ALLA RIUSCITA DELLO SCIOPERO !
LE RSU E LA SEGRETERIA FISTEL-CISL
INFORMATIVA SUL RINNOVO DEL CCNL TLC
DOPO L'INCONTRO TRA LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E L'ASSOCIAZIONE DELLE IMPRESE DELLE TLC ASSTEL DEL 5 NOVEMBRE, PUBBLICHIAMO QUESTA PRIMA INFORMATIVA REDATTA DA VALERIA PICCIAU, PRESENTE ALL'INCONTRO NELLA DELEGAZIONE DELLA SARDEGNA.
In attesa del comunicato delle segreterie nazionali vi inoltro un'informativa sull'andamento dell'incontro che si è tenuto ieri a Roma per la trattativa del rinnovo del contratto collettivo telecomunicazioni.
In apertura l' Asstel ha ribadito l'esigenza di un nuovo modello contrattuale che gestisca l'intera filiera rivisitando completamente il precedente testo. L'obiettivo di questo nuovo modello è principalmente la contrattazione aziendale, quindi si punta ad un contratto molto snello che veda poi la parte sostanziale da contrattare a livello aziendale.
Dopo le riunioni in commissioni tecniche le parti hanno convenuto poco più di quello che è ormai previsto dalla legge e quindi si parla di congedi parentali a ore, il Testo Unico sulla violenza di genere, la flessibilità etc.
Lato organizzazioni sindacali le aperture dell'Asstel sono totalmente insufficienti anche perché si parla di una modello nuovo che in realtà è un notevole passo indietro rispetto a quello che attualmente in essere. Da entrambi le parti c'è la necessità e la volontà di arrivare velocemente ad una conclusione ma al momento non ci sono le condizioni. I punti principali su cui c'è ampia divergenza sono gli aspetti puramente economici. L'Asstel chiede un aumento salariale a consuntivo, quindi in breve se c'è aumento e crescita della produttività dell'azienda avviene l'aumento salariale diversamente no, inoltre chiede di rivedere l'elemento di garanzia retributiva mettendo dei criteri di assegnazione, quindi quello che era un elemento per agevolare e stimolare la contrattazione di secondo livello e quindi il premio di risultato viene meno. Inoltre le aziende richiedono la cancellazione dell'automatismo per quanto riguarda sia la classificazione professionale, quindi i livelli, sia gli scatti di anzianità. Anche da questo punto di vista un passo indietro notevole. Altri aspetti veramente critici sono la programmazione del permessi 104, il multiperiodale per i part-time e le rol a disposizione completa dell'azienda.
Ad oggi mancano le risposte a quelle che sono le richieste che come parte sindacale abbiamo posto.
Nel precedente rinnovo lo strumento per il consolidamento dei part-time è stato fallimentare in quanto non ha portato all’ incremento orario stabile né tanto meno al pagamento delle ore come era previsto. L'Asstel inoltre non ha dato risposta per quanto riguarda due temi fondamentali e cruciali in questa trattativa cioè la previdenza integrativa la cui quota versata dalle imprese ancora é al 1,2% e la sanità integrativa allargata ad a tutti i lavoratori. Le parti sindacali hanno ribadito con forza che l'idea di sviluppo con abbattimento del costo di lavoro non è praticabile e pur ribadendo la volontà ad concludere la fase di trattativa, visto il forte ritardo sul rinnovo del contratto collettivo nazionale, ha preannunciato una fase di forte conflittualità se non si superano gli ostacoli soprattutto economici che vedono le parti distanti. L'Asstel ha richiesto ulteriore tempo per parlare con le aziende che rappresenta proprio per evitare che si arrivi alla rottura del tavolo di trattativa. Le parti si incontreranno tra il 20 e il 22 di dicembre per vedere se ci sono degli avanzamenti e quindi se la parte datoriale fa degli avanzamenti verso i lavoratori o se la trattativa non può più proseguire e quindi si apriranno gli scenari noti.
Cagliari 06 Novembre 2016 Valeria Picciau