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+ Manovra: call-center,ok stretta anti-delocalizzazione ++
Cancellato emendamento governo approvato al Senato
(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Torna la stretta anche per i call
center 'fai da te', quelli interni alle aziende. La commissione
Bilancio della Camera ha approvato una serie di emendamenti
gemelli alla manovra che prevedono che tutte le società, anche
quelle che non esternalizzano, dovranno tornare a dichiarare a
inizio chiamata da quale Paese arriva la telefonata. Saluti Giorgio Serao Fistel Cisl Nazionale

 

«E' un’ottima notizia il passo indietro del governo che terrà in piedi l’obbligo di iscrizione al registro degli operatori della comunicazione e a dichiarare subito il luogo in cui si trova l’operatore stesso per i call center interni alle imprese. Si tratta di una norma pericolosa, introdotta dalla maggioranza che si è resa conto in ritardo dell’errore commesso», dicono i deputati M5s della commissione Trasporti e Telecomunicazioni.  «Il via libera all’emendamento Liuzzi migliora certamente il testo, riportando buon senso in un settore che non merita ulteriori ambiguità. Adesso speriamo che la maggioranza non faccia altri scherzi durante l’approdo in Aula».

 

Definitivo, concordato.

Le paventate modifiche apportate dal Governo all'art 24bis della legge 83/2012 che contrasta le delocalizzazioni
delle attività di Call Center non hanno passato l’approvazione della
Commissione Bilancio della Camera.
Esprimiamo la nostra viva soddisfazione e un ringraziamento a quei i
parlamentari che hanno sostenuto con un emendamento la nostra posizione
contraria a tali cambiamenti che avrebbero riportato nel caos un settore
che con grande difficoltà sta cercando di superare le difficoltà legate alla
crisi ed allo spostamento all’estero delle attività.

I Segretari Generali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil

Associazione giovani CISL

 

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