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Legge bilancio, ipotesi tassa sulle sim card dei clienti business. Castelli: «Ferma contrarietà»

Legge bilancio, ipotesi tassa sulle sim card dei clienti business. Castelli: «Ferma contrarietà» Featured

Legge bilancio, ipotesi tassa sulle sim card dei clienti business. Castelli: «Ferma contrarietà»

La nuova tassazione dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa un miliardo di euro con il rischio di aumentate i costi delle imprese e di diminuire i ricavi per le aziende di telecomunicazioni

di Simona Rossitto

 
Legge bilancio: ipotesi tassa sulle sim card dei clienti business

2' di lettura

Il Governo, secondo quanto risulta a Radiocor, sta valutando l’inserimento in legge di bilancio di una tassa sulle sim card della clientela business dei gruppi di telecomunicazioni. Un’ipotesi che sta suscitando allarme tra molti attori del settore.

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Sindacati contrari
Molto critici i sindacati di categoria che temono le eventuali conseguenze non solo per la clientela, ma anche per il comparto. «In queste ore - afferma Vito Vitale, segretario generale della Fistel Cisl - si va profilando nella manovra finanziaria una nuova tassa sulle sim card che va a colpire il mercato business delle piccole, medie e grandi aziende. Siamo contrari alla penalizzazione del mercato delle tlc attraverso interventi fiscali. Il comparto avrebbe invece necessità di essere sostenuto per gli ingenti investimenti tecnologici necessari alla digitalizzazione del Paese».

La nuova tassazione varrebbe un miliardo
«Ci risulta - prosegue il sindacalista - che la nuova tassazione dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa un miliardo di euro con il rischio di aumentate i costi delle imprese e di diminuire i ricavi per le aziende di telecomunicazioni. Tutto ciò, in un mercato già stressato dal costo delle licenze 5G, potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla tenuta occupazionale. Questo intervento indebolirebbe ulteriormente l'insieme del sistema». «É una tassa sbagliata concettualmente. Le tlc - rincara Fabrizio Solari, segretario della Slc Cgil - sono alla base della digitalizzazione della Pa e del Paese, immaginare di tassare questo settore significa ritardare lo sviluppo dell'Italia. Si pagherebbe un conto salato dal punto di vista di minor prodotto interno lordo. Capisco la necessità di reperire risorse, ma questa è una scelta errata».

Castelli: «Ferma contrarietà». Baretta: «Impraticabile»
«É un’idea impraticabile», dice a Radiocor il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta. Interviene con una nota anche la vice ministro all'Economia Laura Castelli: «L’ipotesi di tassare le sim ricaricabili preoccupa molto sia noi 5 Stelle che le aziende di telecomunicazioni, nonché i consumatori, anche per il grave impatto che avrebbe sullo sviluppo del settore e sul livello occupazionale. Anche le proposte alternative di tassare ulteriormente la clientela business, da più parti sollevate, trova la nostra ferma contrarietà. Saremo fermi su questo».
(Il Sole 24 Ore - Radiocor)

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